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CESTINO SMART: un progetto di A2a in collaborazione con il Politecnico di Milano.

CESTINO SMART: il sistema innovativo che segnala quando è il momento di raccogliere i rifiuti.

Parte a Milano il progetto cestino “smart” che rientra nei piani di lavoro di A2a Smart City, la nuova società nata proprio per offrire servizi tecnologici. Il brevetto di A2a, la multiutility energetica che controlla Amsa, è stato messo a punto con gli esperti del Politecnico.

In una prima fase è stato effettuato un test in zona Città Studi, da maggio a ottobre, con una ventina di cestini diventati sentinelle attive. Il sistema funziona con un sensore all’interno del cestino in grado di rilevare il volume di rifiuti contenuto. Con una tecnologia a infrarossi invia tale informazione alla sala operativa. Sono tre gli stati possibili: completamente vuoto, metà-due terzi pieno, oppure l’effetto tappo, quando cioè il cestino è vuoto ma c’è qualcosa che ostacola in superficie.

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Il risultato del test è stato positivo perchè il 90% delle volte la segnalazione corrispondeva con la realtà. L’obiettivo del progetto è di ottimizzare le risorse e rendere la raccolta meno dispersiva: gli addetti Amsa vengono inviati solo dove serve, senza passare in rassegna, e talvolta invano, tutti i cestini come avviene oggi. “Il sistema è molto affidabile, così stiamo studiando con Amsa l’estensione in città di questa tecnologia – spiega il direttore del settore Information technology di A2a, Marco Moretti – Stiamo concordando anche con il Comune il piano migliore per proseguire e arrivare in futuro a completare la città. I benefici, a conti fatti, superano i costi: contiamo anche di esportare il brevetto all’estero”.

In questi giorni le società stanno concordando i dettagli con Palazzo Marino perché si possa partire nei prossimi mesi in città, dove in tutto ci sono circa 36 mila cestini e cestoni, di cui 23 mila per le strade e 13 mila nelle aree verdi. L’assessore all’Ambiente, Pierfrancesco Maran, commenta così il progetto: “Migliora il servizio e fa risparmiare anche Amsa – dice – L’idea è di allargare la sperimentazione, in modo da coinvolgere circa 40 mila abitanti oppure concentrarsi su due o tre grandi arterie commerciali”. Una possibilità difatti è quella di installare il cestino smart in strade dello shopping e molto frequentate, come, per esempio, corso Buenos Aires e via Dante.

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