piscina zona moscova
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MILANO ZONA MOSCOVA: il progetto di riqualificazione del parcheggio Traversi prevede una piscina pubblica con una vasca principale e una dedicata ai bambini.

In via Fatebenesorelle a Milano, zona Moscova, sorgerà una piscina pubblica, accanto al campetto sportivo “Play Me!”,grazie al progetto di riqualificazione del parcheggio Traversi in via Bagutta 2. L’ex autosilo – in un edificio storico ma vuoto da 15 anni – entro febbraio del prossimo anno dovrebbe cominciare a trasformarsi in un polo del lusso. Con gli oneri di urbanizzazione derivanti da questa operazione, verrà realizzata la nuova piscina.

Nel progetto è prevista una vasca principale di 12 metri per 25, una per bambini più piccola che potrà essere utilizzata anche come vasca terapeutica, un’area ristoro e una palestra separata. Al momento l’area è adibita a giardinetto per cani, ma di fatto è uno spazio vuoto.

“Questo progetto è un esempio di come l’organismo decentrato abbia deciso e votato in questi anni un indirizzo politico nel rispetto di un’esigenza del territorio – ha detto Mattia Abdu, assessore all’urbanistica del Municipio 1 – la nostra idea, che è stata accolta, è quella di una piscina che sia a servizio del quartiere, anche come strumento terapeutico per ospedali e istituti scolastici. Una richiesta che arrivava dal quartiere, siamo stati noi a chiedere che avesse un ruolo di servizio sociale “. La nuova piscina sarà pubblica ma è ancora presto per dire se l’impianto sarà nelle mani di Milanosport.

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Prima che partano i lavori, sia in via Bagutta che in via Fatebenesorelle, è necessario che i proprietari dell’autosilo (il fondo Hayrish, ovvero Banco Popolare) si accordi con Palazzo Marino per quanto riguarda la convenzione.”L’auspicio è che l’operazione vada in porto rapidamente – aggiunge Abdu – , che si firmi la convenzione con l’amministrazione e che i cantieri possano partire. Dopo 3 anni di gestazione di quella che era solo un’idea, ora è il momento di trasformarlo in realtà. Anche perché si tratta di un’area abbandonata e degradata da tempo, un vuoto urbano che va a riempirsi”.

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