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UNIVERSITA’: Milano sempre più Hub Universitario internazionale

UNIVERSITA’: Boom di immatricolazioni di studenti stranieri in tutte le Università della città meneghina.

Dati in forte aumento in tutti gli atenei milanesi: gli studenti stranieri sono sempre di più.

E promettono di crescere anche negli anni successivi. Dai giganti Politecnico, Bocconi, Cattolica e Statale, alle università più piccole, come il San Raffaele, il trend è simile.

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Basta vedere i numeri degli iscritti al test di oggi per accedere al corso di Medicina in inglese dell’Humanitas.

Tra i 1.200 che si contendono i 100 posti disponibili, 250 non sono italiani, con un incremento del 26% rispetto all’anno precedente.

Tra di loro, la maggioranza sono inglesi, tedeschi, greci e indiani. «Ci stiamo impegnando per diventare una medical school internazionale — commenta il rettore Marco Montorsi — che sia il punto di riferimento per chi arriva dal resto del mondo ma anche per gli italiani che vogliono intraprendere un percorso di carriera all’estero».


new-university-campusIl successo dell’Humanitas non è isolato.

Anche all’Università Statale, che da anni ha aperto un corso di Medicina in lingua inglese, gli iscritti di altre nazionalità alla prova d’ingresso di mercoledì prossimo sono molti: oltre 400 su un totale di 1.076. E di nuovo, in testa i giovani provenienti da Gran Bretagna e Germania.

Ma anche negli altri corsi i numeri sono in salita: oltre 3.500 lo scorso anno, contro i 2.600 nel 2011-2012. Non da meno il Politecnico, in cima ai ranking europei.

Aumentano infatti gli iscritti ai test d’ingresso del Politecnico di Milano, che si riconferma il numero uno in Italia sul podio delle Università, guadagnando quattro posizioni nella classifica mondiale (è 183esimo). Quest’anno a presentarsi sono stati complessivamente 18.701 aspiranti matricole, in crescita di circa il 4% rispetto allo scorso anno (erano 18.009).

Donne in università che superano invece gli uomini nelle aree di Architettura e Design, con rispettivamente 1.198 e 2.902 iscritte ai test. In leggera flessione, dopo il boom dello scorso anno, gli aspiranti designer, 4.321 per 860 posti (nel 2015 gli iscritti al test erano stati 4.461).

Cresce l’appeal di Architettura: 2.017 iscritti un anno fa, 2.145 quest’anno, 1.080 i posti disponibili. E crescono anche gli iscritti alla prova di ammissione a Urbanistica – Città Ambiente Paesaggio: quest’anno sono 184 rispetto ai 151 dello scorso anno, per 90 posti disponibili

 

Qual è la ricetta del successo?

Tutti gli atenei meneghini hanno corsi di laurea in inglese, uffici dedicati all’accoglienza degli universitari provenienti dall’estero, programmi di scambio o di doppia laurea.

«Offrire corsi in lingua inglese però non basta — spiega Stefano Caselli, prorettore agli Affari internazionali alla Bocconi —, bisogna offrire anche contenuti che siano appetibili per gli stranieri e siano poi validi per un mercato ampio».

Tradotto, dare ai ragazzi l’opportunità di acquisire conoscenze spendibili poi in tutto il mondo. Un’altra chiave del successo è la capacità di fare partnership, di stringere alleanze con prestigiose università internazionali, che aumenta la visibilità dell’ateneo stesso.

Ne sono un esempio le Summer School della Cattolica. Gli studenti italiani frequentano alcuni corsi estivi in un altro campus, fanno conoscere la propria città.

Poi è facile che gli amici che si sono fatti durante l’esperienza scelgano di venire a loro volta a studiare sotto la Madonnina. E così gli stranieri in largo Gemelli sono passati da 1.730 a 2.000 in soli due anni e sono raddoppiati nei corsi in inglese. Segue lo stesso percorso anche lo Iulm: nei suoi 47 anni di storia ha collezionato 116 università partner in tutto il mondo e da settembre aprirà un nuovo campus pensato per ospitare laboratori e residenze, sul modello delle altre città europee.

Ma l’ingrediente in più è proprio la città dell’Expo, con le opportunità che ha offerto e offre agli stranieri. «Noi ci mettiamo la nostra parte — continua il professor Caselli — ma la città ha i suoi punti di forza: è baricentrica rispetto all’Europa, è ospitale, offre molti servizi».

L’immagine di Milano come grande hub universitario però, secondo il prorettore, potrebbe essere comunicata in modo migliore. Ci sono ancora passi da fare, dunque. Molti degli studenti stranieri, soprattutto quelli che provengono da Paesi con una situazione economica più difficile, lamentano il caro vita in città.

Infatti il costo medio di una stanza singola a Milano si aggira attorno a ben 510 euro…

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