BOSCO INVISIBILE
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BOSCO INVISIBILE a MILANO: parte il progetto pilota pollution free, una vernice assorbirà le polveri inquinanti riducendole dell’89%.

A Milano partirà il primo progetto pilota di pollution free in Italia, “Bosco Invisibile”, con gli obiettivi di   promuovere l’educazione ambientale, avviare la riqualificazione degli edifici scolastici attraverso l’innovazione tecnologica, favorire la partecipazione degli studenti e dei cittadini e a ridurre l’inquinamento atmosferico. L’iniziativa è promossa da Retake Milano, PlanBee ed Enel Energia con la collaborazione del Comune di Milano, e porterà ad interventi di miglioramento partecipato delle palestre di quattro scuole cittadine, grazie ad una vernice innovativa in grado di assorbire le polveri inquinanti presenti nell’aria.

Andrea Amato, presidente dell’associazione Onlus di volontariato Retake Milano spiega “Attraverso l’utilizzo di un prodotto innovativo è possibile svolgere la ripulitura dei muri dagli imbrattamenti tutelando contemporaneamente la salute dei cittadini attraverso la riduzione delle polveri inquinanti presenti nell’aria. Il nome del progetto Bosco Invisibile, derivante dal parallelismo che esiste con i metri quadrati coperti da questa innovativa sostanza che corrisponderebbero alla stessa area di superficie boschiva, permetterà di ridurre l’inquinamento dell’89%”.

Gli interventi previsti riguarderanno tutte le fasce d’età degli studenti, dalla scuola materna al liceo: Scuola primaria Buon Pastore (sabato 26 novembre), Scuola primaria Giusti, Liceo Berchet e Casa del Volontariato.

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La vicesindaco nonchè assessore all’Istruzione, Anna Scavuzzo, e l’assessore alla Casa, Gabriele Rabaiotti commentano”La riqualificazione complessiva del patrimonio immobiliare pubblico è tra gli impegni principali dell’Amministrazione e gli edifici scolastici rappresentano un’assoluta priorità. È particolarmente significativo che questo intervento di riqualificazione sia stato progettato all’insegna dell’innovazione tecnologica e dell’ampia partecipazione delle comunità scolastiche. Verificheremo la possibilità di estendere questa sperimentazione anche ad altre scuole”.

 

 
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