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Anche corso Buenos Aires ha riportato risultati decisamente negativi fino all’Immacolata e una ripresa nei dieci giorni successivi. L’esito è un meno 2-3 per cento sul 2015. Gabriel Meghnagi di AscoBaires sostiene sia dovuto «alla domenica persa per la chiusura del corso a causa dei mercatini e al timore del terrorismo».
Anche in questo caso, i clienti hanno comprato più cose, ma di minor valore: cibo, dolci, oggettistica. «I saldi anticipati? La mia proposta è far iniziare tutti il 2 gennaio, per coinvolgere anche gli stranieri che arrivano solo per Capodanno».
Milano infatti si conferma una meta poco natalizia. Nei giorni attorno al 25 dicembre le camere d’hotel segnano un magro 30 per cento di occupazione. Maurizio Naro, presidente dell’associazione di albergatori Apam ha spiegato «In linea con gli altri anni, comunque numeri bassi. Servono eventi di richiamo internazionale, che siano pubblicizzati all’estero». Invito ribadito anche da Renato Borghi di FederModaMilano: «Bisogna fare di più per far conoscere ciò che è in grado di offrire la nostra città».
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