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La proposta dello studio Cino Zucchi associati è quella di creare uno spazio verde come strumento di disegno della città e del territorio. Nella lingua lombarda il “brolo” è un prato alberato, e “broletto” era in origine il prato del primo palazzo comunale. I nuovi parchi saranno aperti a molti usi diversi: lo scalo Farini diventa così un grande parco dai percorsi sinuosi con passerelle pedonali che scavalcano la ferrovia, Porta Romana invece un vasto prato in pendenza aperto verso la Fondazione Prada e una piazza-mercato tra la stazione ferroviaria e il capolinea dei bus.

Lo studio Stefano Boeri Architetti ha presentato un progetto chiamato “Il Fiume Verde” che prevede una riforestazione urbana per il 90% degli scali, attraverso un sistema continuo di parchi, boschi, oasi, frutteti e giardini ad uso pubblico,collegati dai corridoi verdi e ciclabili realizzati sulle fasce di rispetto dei binari ferroviari. Nel restante 10 per cento si pensa di creare spazi dedicati a residenze e laboratori per i giovani (young professional housing e student hotels), ma anche servizi culturali e di assistenza al cittadino (biblioteche, ambulatori, asili), oltre che edilizia sociale e di mercato.

La proposta dello studio Miralles Tagliabiue Embt prevede l’acqua come elemento principale del progetto. L’idea è quella di trasformare Milano riconnettendola alla sua storia e alla natura, dando nuova vita agli scali che ad oggi rappresentano un elemento di rottura con l’ambiente circostante.

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