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Si parla di uno spazio tra i 15mila e i 17mila metri quadri e sarà il centro pulsante di tutta l’attività scientifica dell’ateneo che sarà così condivisa tra i vari dipartimenti. Oltre alle aule e agli uffici, alle biblioteche e alla mensa, ci saranno poi molte aree verdi, alcune anche per la ricerca e la didattica di Agraria.

E’ previsto uno spazio per residenze verticali cioè su delle torri, a differenza della didattica e della ricerca sarà su edifici bassi, e per gli impianti sportivi: campo da calcio, da rugby, piscina e palestre.

Inoltre ci saranno spazi pubblici per la socializzazione, il relax e “l’Agorà”, una grande piazza usata per eventi, manifestazioni ma anche come spazio studio all’aperto nella bella stagione.

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Si valuterà poi se creare spazi per alcuni servizi, a seconda delle esigenze, come hotel per l’ospitalità temporanea degli esterni all’università, o negozi e scuole materne ed elementari per i figli dei dipendenti e dei professori.

Ma c’è chi non ha approvato il progetto”Senza precisi e verificabili dati contabili relativi all’aspetto economico e finanziario, nessuno può essere in grado di prevedere in modo attendibile i carichi derivanti da un progetto di tale portata” ha detto Domenico Surace, uno dei contrari, sindacalista della Cisal.

“Il voto favorevole del Senato era un atto di coerenza per poter decidere nei prossimi mesi se intraprendere il progetto di trasferimento o meno – dice Giulio Formenti, rappresentante dei dottorandi in Senato accademico – avvieremo una nostra discussione per capire se ci sono le condizioni e le potenzialità”.

Il voto non è stato vincolante sul trasferimento, ma ha dato un mandato ad Arexpo per avviare la stesura del masterplan. Il voto decisivo, quello per decidere se andare o no, avverrà probabilmente a settembre.

Fonte: La Repubblica

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