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PORTA ROMANA: Cappotti isolanti sugli edifici, auto e bici di condominio e logistica commerciale «green». Ecco il primo quarte smart e ecofriendly.

La Milano del futuro inizia a prendere forma in Porta Romana. Nell’area compresa tra le zone di Porta Romana e Vettabbia è stato dato il via «simbolicamente» ai lavori per la riqualificazione energetica dei primi due edifici residenziali privati coinvolti nel progetto europeo `Sharing Cities´.

È qui che nascerà il primo quartiere «smart», a emissioni che rasentano lo zero, con servizi in sharing e dosi massicce di tecnologia. Il progetto — dal valore complessivo di 25 milioni di euro, di cui 8,6 milioni finanziati dall’Ue — fa parte del programma europeo «Sharing cities» che coinvolge Milano, Londra, Lisbona, oltre a Bordeaux, Burgas e Varsavia. Si parte dai condomini privati di via Verro 78B e via Tito Livio 7: due edifici degli anni Settanta che entro Natale saranno rivoluzionati fino a tagliare anche del 60 per cento il consumo energetico.

A inaugurare i lavori ieri il sindaco Beppe Sala e l’assessore al Lavoro con delega alla Smart city, Cristina Tajani. Gli interventi, concordati e co-progettati con gli inquilini, vanno dalla posa di cappotti esterni isolanti, a sistemi di controllo a distanza degli impianti termici e dei consumi, alla sperimentazione di un innovativo sistema di autoproduzione e gestione intelligente di energia da solare termico.

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Il tutto monitorato da una serie di sensori che raccoglieranno i dati di comfort (luminosità, temperatura, umidità, ecc.) all’interno degli stabili — sempre che si riesca a superare alcune difficoltà legate a questioni di privacy — per valutare i risultati e studiare ulteriori migliorie. Un pacchetto di lavori che sarò replicato in altri tre palazzi privati,a cui in futuro se ne potrebbero aggiungere altri, e sul caseggiato popolare comunale di via San Bernardo 29 a Chiaravalle, per un totale di 25 mila metri quadrati di unità residenziali. «È un progetto innovativo che ha lo scopo di rispondere ad una delle più importanti sfide del nostro tempo: quella del clima», commenta il sindaco. «Un lavoro che deve partire dalle città, le prime a doversi impegnare per ridurre i consumi energetici degli edifici, e che deve vedere Milano tra le capofila. Per questo è stato davvero importante riuscire a raggiungere i finanziamenti europei messi a disposizione, che ci consentiranno di intervenire su un’area estesa, che diventerà il primo quartiere a basso consumo energetico. Siamo sulla strada giusta».

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