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Nuovo tassello per il mosaico Porta Volta. Dopo la riqualificazione dell’area attorno al Cimitero Monumentale, l’arrivo della M5, la nascita della Fondazione Feltrinelli, ora è (finalmente) la volta dei terreni dell’ex centrale elettrica tra le vie Ceresio e Bramante e la piazza del Cimitero Monumentale, rimasti a lungo in stand by causa bonifiche e ricorsi al Tar (vinti ma ritirati) dei residenti. Ieri cantieri al via, tra 490 giorni (giugno 2019) l’area sarà totalmente aperta a cittadini e turisti.

Ottomila metri quadrati di piazza chiamata «Pausa urbana», seimila a uso pubblico, con grande fontana, panchine e alberi (ciliegi, frassini, abelie, penniseti e magnolie stellate), condurranno all’ingresso della palazzina liberty realizzata alla metà dell’Ottocento, dove nascerà la nuova sede dell’Adi, l’associazione italiana del disegno industriale, in attesa di una casa dagli anni Sessanta (quando l’architetto Marco Zanuso scrisse una famosa lettera a Palazzo Marino), ma soprattutto la galleria dei 350 Compassi d’Oro dal 1954 a oggi, un «museo del design» già pronto, mentre Triennale e aziende del settore discutono sull’opportunità di un’altra collezione permanente che dia lustro agli oggetti icona made in Italy.

Porta Nuova Pausa Urbana

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Un «giardino d’inverno» nel corridoio centrale dell’architettura industriale a tre navate (illuminato da una copertura a vetro), uno spazio dedicato a eventi del Comune (o aperti alla cittadinanza) per la promozione della cultura di grafica e design nell’ala Nord (l’ex deposito dei tram a cavalli) e le aree dedicate a bookshop e biblioteca completano l’intervento sull’«isolato 1» del maxi progetto della zona (il Piano integrato d’intervento approvato nel 2011) che comprende anche l’albergo da otto piani e il complesso residenziale sorti verso le vie Niccolini e Procaccini. Già realizzato anche un parcheggio interrato su tre livelli per circa 300 posti auto con accesso privato da via Ceresio, dove negli ultimi anni sono arrivati i player della moda (Dsquared, Massimo Bonini, Neil Barrett) e che si concluderà con la riqualificazione dell’ultimo edificio della zona, oggi ecomostro da bonificare, a Nord della centrale, rilevato dalla immobiliare Barings.

A ricordare la natura «elettrica» di questi spazi di archeologia industriale, resteranno tre mostri gialli, affascinanti trasformatori monofase d’inizio secolo, antico scenario di impulsi e potentissime scariche d’energia.

Simboli del passato che accoglieranno i visitatori della nuova galleria del design, già deposito ottocentesco dei tram a cavalli della Sao (Società anonima Omnibus) di via Bramante, riconvertita dall’Edison dal 1896 a grande centrale termoelettrica nella riqualificazione dell’area di Porta Volta (all’epoca Porta Tenaglia) pensata con il piano Beruto, primo piano regolatore del capoluogo lombardo nel 1884.

Da martedì al via le demolizioni: della struttura oggi visibile rimarrà soltanto l’involucro liberty le cui colonne portanti saranno potenziate con «incravattature» in ghisa e rinforzi in fibra di carbonio. L’intervento di compensazione urbanistica sarà eseguito dall’Immobiliare Porta Volta (guidata da Vitaliano Borromeo), con direzione dei lavori dello studio Archemi. La sede dell’Adi — oggi confinata negli spazi insufficienti di via Bramante 29 — seguirà le idee degli architetti Bodini e Perotta mentre il museo del Compasso d’Oro è figlio di un concorso vinto dal progetto «Arc-Adi» di Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi, un’«arca del design contemporanea che seleziona i semi preziosi con cui costruire il futuro». L’Adi avrà una concessione per 35 anni. Negli spazi polifunzionali, il Comune potrà organizzare una grande mostra all’anno e almeno altri tre eventi di una settimana.

Fonte: Corriere della sera Milano

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