frutteto milano compressed
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MILANO: saranno riqualificate aree non utilizzate per essere destinate alla produzione di frutta, verdura e servizi integrati.

È stata pubblicata sul sito del Comune di Milano, e resterà aperta fino alle ore 12 del 31 marzo, la manifestazione di interesse per l’affidamento dello studio di fattibilità del “Frutteto del gallaratese”, un progetto che intende promuovere il cibo sano e la salute realizzando un frutteto integrato e diffuso nel Municipio 8, con l’obiettivo di aumentare la coesione sociale, l’attrattività dei quartieri e la qualità dell’ecosistema locale.

Attraverso il coinvolgimento degli abitanti dei quartieri Gallaratese e QT8, saranno riqualificate aree non utilizzate per essere destinate alla produzione di frutta, verdura e servizi integrati su un’estensione potenziale di 12 ettari di verde urbano. Il progetto, secondo uno studio preliminare dell’ufficio Food policy del Comune di Milano con le direzioni Piano quartieri e municipi, potrà coinvolgere fino a 54 attività (ristoranti, supermercati, cascine), 18 istituti scolastici, 20 impianti sportivi e 34 associazioni locali.

Il “Frutteto del gallaratese” potrà connettersi con 16 progetti in corso sul territorio, 31 buone pratiche mappate sulla città di Milano (come “Frutta in campo” a Quinto Romano e “Bosco-frutteto” a Nocetum) e prendere spunto da diverse esperienze esistenti in Italia (tra cui Venezia, Genova, Roma e Monza), negli Stati Uniti e in Europa. Grazie al supporto di Bloomberg associates è stato infatti possibile individuare quattro progetti internazionali con elementi replicabili: l’orto comunitario di Seattle (un frutteto progettato in modo integrato, come una foresta autoctona, senza divisione in lotti), il quartiere agricolo multifase di Pittsburgh (simile al Gallaratese per dimensioni, costruito per lotti integrati con il coinvolgimento della comunità locale), il tetto verde con serre idroponiche di New York (che potrebbero essere replicate sui tetti pubblici del Gallaratese, come scuole e impianti sportivi e sociali) e la fattoria didattica gestita dalla città di Parigi (con il coinvolgimento diretto del Comune nella gestione e programmi di agricoltura didattica per 59.000 visitatori all’anno).

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Lo studio di fattibilità dovrà essere sviluppato partendo dall’ascolto del territorio, stabilendo un modello di governance, analizzando il mercato per definire i modelli di business migliori per promuovere localmente le opportunità e valorizzando le competenze umane, associative e istituzionali locali.

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