tamponi Coronavirus lombardia medici
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Coronavirus, Fontana: “Tamponi anche per un solo sintomo”

tamponi 

Il presidente della Regione Lombardia Fontana allarga le maglie di chi dovrà essere sottoposto a tampone. Anche a chi ha un solo sintomo – la febbre, la tosse o il raffreddore – sarà somministrato il test per capire se è stato contagiato.

Incontrando i giornalisti è tornato sul picco di ieri a Milano. Confermando che l’accumulo, l’arretrato nella lettura dei tamponi, ha dato la falsa impressione che non fossimo più in linea con il trend del calo. E l’auspicio che il calo si rafforzi è corroborato dal fatto che i positivi registrati devono aver contratto il virus prima delle restrizioni più dure.

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“Basta la febbre, o solo la tosse, o solo il raffreddore”

“Noi rispettiamo le regole che ci sono state dettate dall’Iss che con una delibera del proprio comitato tecnico-scientifico del 27 febbraio ci ha detto che noi dovevamo fare i tamponi solamente ai sintomatici. In un primo momento dovevano essere plurisintomatici, avere due sui tre classici sintomi, adesso basta anche essere monosintomatico. Negli ultimi giorni anche chi ha un solo sintomo, o febbre o raffreddore o tosse, può essere sottoposto a tamponatura”.

LA SPERANZA DELLA DISCESA

L’importante, ha ribadito, è insistere con il distanziamento sociale: «Io penso che nei prossimi giorni potremo vedere la discesa, ma non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo continuare con i nostri sforzi. A Wuhan c’è la prova che i sacrifici fatti hanno portato l’ottimo risultato che il contagio si è completamente bloccato, quindi anche noi dobbiamo ribadire la necessità di continuare rispettando le regole che sono state date». Un segnale positivo: «Dalle celle telefoniche vediamo che gli spostamenti si sono ancora ridotti, dell’1% rispetto a ieri e del 7% rispetto alla scorsa settimana. Questo va bene, dobbiamo continuare così».

I Numeri di ieri giovedì 27 marzo

Crescono i casi di Coronavirus in Lombardia. Soprattutto nella città di Milano . Secondo l’ultimo bollettino della Regione (diffuso nel pomeriggio di giovedì 26 marzo) nel solo comune di Milano si sono registrati 310 nuovi casi in sole 24 ore: un aumento che porta i casi in salita. In totale i casi di persone infettate da coronavirus sono arrivate a 2.748, ma se si allarga l’orizzonte alla città metropolitana i casi si moltiplicano arrivando a sfiorare quasi quota 7mila (6.922) con un aumento di quasi 850 unità in un solo giorno.

“Quando ho visto il dato così forte ho chiamato gli ospedali milanesi, che però non hanno evidenziato una crescita di accessi ai pronti soccorsi – ha spiegato Gallera -. Potrebbe essere che si tratti solo dell’effetto di una crescita dovuto all’aumento dei tamponi fatti in questi giorni, ma non corrispondono a più ricoveri”.

È però necessario dedicare attenzione anche al territorio e al rafforzamento dei laboratori dove vengono fatte le analisi, per evitare ritardi. Più che altro fa sapere Fontana i laboratori sono a pieno ritmo con le analisi e non è possibile farne più di 5 mila al giorno al momento.

 
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