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CORONAVIRUS: la “fase 2” per il post lockdown: riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive e in seguito delle misure per spostamenti e uscite

Sarebbe questo l’orientamento emerso nel corso del vertice tra il premier Conte e i tecnici in vista della scadenza delle misure contro il coronovurs In ogni caso non sarebbero ancora stare ipotizzate date.

La linea ribadita sarebbe quella della gradualità e prudenza nelle riaperture. Da qui a una settimana l’Italia non sarà fuori dall’emergenza, sottolineano tutti gli scienziati e lo sa bene il governo che continua a ribadire la linea della massima cautela. “Quella che iniziai, dice il commissario Domenico Arcuri, è una “lunga fase di transizione nella quale sarebbe imperdonabile” non mantenere le misure adottate finora perché vorrebbe dire rendere inutili i sacrifici fatti dagli italiani.

La linea della gradualità Proprio questa fase di transizione è stata al centro del vertice tra il premier Conte, i ministri e il comitato Tecnico scientifico: una riunione nella quale, anche se non si sono fatte date per le possibili riaperture, sono stati delineati alcuni punti fermi, a partire dall’applicazione rigorosa di misure di distanziamento.

“Indice di rischio” per i lavoratori Il premier già nelle prossime ore, in vista della scadenza del Dpcm del 13 aprile, vedrà i rappresentanti delle imprese e dei sindacati, oltre alle Regioni, per decidere come allargare il novero delle attività consentite. Tra queste potrebbero esserci quelle connesse alle filiere alimentare, farmaceutica e sanitaria ma anche l’agricoltura, le aziende meccaniche, magari introducendo una sorta di “indice di rischio” per i lavoratori: chi è più esposto dovrà utilizzare i dispositivi di protezione.

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Entro venerdì Conte dovrebbe aver concluso gli incontri per poi procedere al nuovo Dpcm nella giornata di sabato. Già questa settimana, inoltre, dovrebbe esser pronto lo studio sui test sierologici: verrà effettuato su un campione Istat della popolazione di circa 200mila persone per avere quanto più chiara possibile la diffusione del virus nel nostro Paese. Test e tamponi per i quali serviranno linee chiare, osservano fonti governative, da parte del comitato tecnico scientifico.

Attesa per maggio Ma quando verrà consentito alla popolazione di uscire di casa con regolarità o, ad esempio, andare nei parchi? Molto probabilmente non prima di maggio. E dovrebbe essere questo il secondo step. Una data possibile potrebbe essere quella del 4, per un motivo specifico: come per Pasqua – quando verranno aumentati i controlli di polizia e alcune Regioni stanno ipotizzando di chiudere intere zone agli ospiti che arrivano da fuori – c’è la necessità di evitare un “esodo” nei weekend del 25 aprile e del 1 maggio

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