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FONDO PERDUTO PMI. Tre pagine per le richieste del contributo del fondo perduto. Domande da inviare in 60 giorni, risposta in sette giorni e la possibilità di rinunciare spontaneamente al contributo. Sono questi gli elementi del modello finale per il contributo a fondo perduto, introdotto dall’articolo 25 del decreto Rilancio (dl 34/20).

Come annunciato nelle passate settimane, sarà l’Agenzia delle Entrate a gestire le domande relative ai contributi a fondo perduto per le aziende che maggiormente hanno sofferto la chiusura dovuta all’emergenza sanitaria. Come annunciato dal ministro Patuanelli, il contributo “di ristoro” avrà un valore minimo di 1.000 euro fino ad arrivare a un massimo di 50.000 euro.

Prima di poterlo richiedere, però, è necessario attendere che la stessa Agenzia delle Entrate pubblichi un provvedimento attuativo, all’interno del quale sarà possibile come funzionerà l’erogazione del sussidio e quale la procedura per richiederlo. Un provvedimento che dovrebbe arrivare a breve, visto che la data ultima per la sua pubblicazione è fissata al 19 giugno. Comunque, sembra che non si dovrà aspettare così a lungo: il portale Informazione Fiscale ha infatti pubblicato, in esclusiva, una bozza del modello che dovrà essere utilizzato per chiedere il contributo a fondo perduto.

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Al momento, dunque, nulla di ufficiale, ma tutto fa pensare che il modello sarà proprio quello comparso online nelle ultime ore. Nel corso di un’intervista, il Direttore dell’Agenzia Ruffini ha affermato che l’erogazione del contributo dovrà terminare entro fine giugno e, dunque, tutto dovrà essere reso ufficiale nel giro di qualche ora.


Modello contributo fondo perduto PMI: come è fatto

Stando alle anticipazioni di Informazione Fiscale, il modulo di richiesta (ufficialmente si tratta del modulo per “Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto“) si compone di sole due pagine.

Il modello, confermando quanto anticipato da ItaliaOggi, si compone di sette riquadri con le informazioni ridotte all’osso.

Saranno richiesti i dati del soggetto richiedente con il proprio codice fiscale o di quello degli eredi. I dati del soggetto che ha firmato l’istanza specificando se firma nel ruolo di rappresentante legale o di rappresentante nel caso il soggetto che richieda sia minore. Le istanze potranno essere inoltrate per 60 giorni a partire da quando l’Agenzia delle entrate renderà disponibile il modello.
In questo periodo è possibile sostituire la domanda presentata con una nuova domanda che annulla la precedente. L’ultima istanza presentata, si legge nelle istruzioni, sostituisce tutte le precedenti inviate per le quali non è stato già eseguito il mandato di pagamento del contributo.
Le istanze viaggeranno attraverso il cassetto fiscale o il servizio web che renderà disponibile l’Agenzia delle entrate, in area riservata.
Una volta presentata l’istanza, chi ha fatto la richiesta riceverà una prima ricevuta di presa in carico della domanda. Entro sette giorni si otterrà la risposta, una seconda ricevuta con l’accoglimento della domanda. Una volta ricevuto questo via libera non è possibile presentare ulteriori istanze mentre è possibile presentare una domanda con la rinuncia del contributo. Le ricevute si troveranno nell’area riservata.
Tornando all’analisi del modello, c’è anche un quadro per coloro i quali dichiarano di voler rinunciare al contributo, inteso nella sua totalità. In questo caso l’istanza può essere trasmessa anche trascorsi i 60 giorni indicati come termine per la procedura.
Nello spazio dei requisiti si è scelta la strada di indicare non il dato puntuale dei ricavi ma l’appartenenza a una delle tre soglie, prevista dal decreto Rilancio (dl 34/20), fino a 400 mila euro, superiori a euro 400 mila e fino a 1 milione di euro , superiori a un milione di euro e fino a 5 milioni di euro. E’ richiesto se il soggetto ha iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2018. Si dovrà, inoltre, specificare se il domicilio fiscale rientra nelle zone colpite maggiormente dall’epidemia di Covid-19. Si dovrà segnalare se la propria attività è cessata o se si è percettori del bonus 600 euro, condizioni, che escludono dall’accesso al contributo a fondo perduto.

Da indicare come previsto l’importo del fatturato con riferimento ad aprile 2019 e ad aprile 2020. Il modello si conclude con l’indicazione dell’Iban, della sottoscrizione e dell’impegno alla presentazione telematica, con l’assunzione di responsabilità per le informazioni false con le relative conseguenze penali.
Il quadro A è dedicato alla dichiarazione sostitutiva per l’Antimafia. E dovrà essere compilata qualora il contributo sia superiore a 150 mila euro. Infine dovranno essere riportati i codici fiscali dei soggetti per cui si richiede la verifica antimafia.
La terza pagina è dedicata al trattamento dei dati personali.

Come richiedere il contributo “di ristoro” per le PMI

Il modello potrà essere presentato direttamente, o avvalendosi di un intermediario accreditato, tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. La procedura di verifica ed erogazione dovrebbe essere piuttosto snella e veloce, anche se sarà necessario attendere che l’AdE risponda.

L’istanza, inoltre, deve essere presentata entro 60 giorni dall’apertura dei canali telematici abilitati.

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