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L’impatto economico della seconda ondata di Covid 19 rischia di affossare il tessuto produttivo europeo proprio mentre si intravedeva la ripresa. Così tutti gli Stati più colpiti sono costretti a mettere sul piatto altri fondi, dopo le centinaia di miliardi stanziati nei mesi scorsi.

Ogni governo ha tentato di tamponare la peggiore crisi dal Dopoguerra con aiuti a imprese e liberi professionisti.

L’Italia come è noto ha previsto due mensilità di bonus 600 euro per gli autonomi (senza requisiti), altre due di bonus 1000 euro (con molti paletti e non per tutti), contributi a fondo perduto di 1000 euro minimi per le persone fisiche e 2mila per le società versati dall’Agenzia delle Entrate in base al calo del fatturato e prestiti con garanzia statale.

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Francia – Secondo il quotidiano Le Monde, per quest’anno, la Francia ha mobilitato 470 miliardi di cui 64 di spesa effettiva, inclusi circa 31 miliardi per il finanziamento della cassa integrazione e 8 miliardi per il fondo di solidarietà destinato alle piccole e medie imprese. Il governo ha poi garantito 327 miliardi di prestiti e ha fortemente potenziato gli ammortizzatori sociali soprattutto nelle aree del coprifuoco con misure ad hoc per le aziende con meno di 50 dipendenti. Come in Italia sono stati offerti alle imprese e agli autonomi con almeno otto anni di attività dei prestiti garantiti (fra il 70 e il 90%) dallo Stato, inizialmente fino a fine anno e poi prorogati al 30 giugno 2021. Per le piccole imprese e i professionisti è stato previsto un aiuto fino a 1.500 euro grazie al fondo finanziato da Stato e Regioni per il periodo marzo-maggio più un aiuto complementare successivo fra i 2mila e i 10mila euro in funzione del numero di dipendenti, del fatturato e della perdita di ricavi causata dalla pandemia. Inoltre, Parigi ha anche stanziato 3 miliardi alla cancellazione di tasse e contributi per società e liberi professionisti in difficoltà, oltre a 3,9 miliardi per un piano d’emergenza per le start-up. A livello settoriale, l’Eliseo si è preoccupato soprattutto di sostenere il settore automobilistico (8 miliardi), l’industria turistica (9,3 miliardi) e quella aeronautica (4,6 miliardi). Un piccolo contributo è poi stato previsto anche per la cultura (385 milioni) e per l’industria cinematografica.

Spagna – In Spagna, il governo ha previsto una prestazione straordinaria per gli autonomi, che ha riguardato più di un milione e mezzo di persone e che recentemente è stata estesa in maniera progressiva fino a gennaio 2021. Nel dettaglio, secondo quanto riferisce il think tank Bruegel, Madrid ha stanziato 3,9 miliardi per il differimento di tasse sul lavoro e contributi, 1,2 miliardi per lo slittamento di imposte sul reddito delle imprese e 5 miliardi per la moratoria sui prestiti delle imprese in difficoltà. Anche Madrid ha impegnato 100 miliardi per il programma di garanzie sui crediti per il finanziamento di imprese e liberi professionisti. Due miliardi sono stati stanziati per le garanzie dell’assicurazione al credito per le aziende orientate all’export. Inoltre il governo spagnolo ha previsto 10 miliardi a favore dell’Ico, l’equivalente spagnolo della Banca europea di investimenti, oltre a un miliardo per il programma di garanzia per le piccole e medie imprese da sviluppare attraverso la Compañía Española de Reafianzamiento.

Gran Bretagna – Anche in Inghilterra il pacchetto di aiuti ad imprese e autonomi è stato corposo. L’esecutivo ha predisposto un nuovo schema di supporto all’occupazione finalizzato a “proteggere milioni di lavoratori, estendendo il sostegno alle attività di impresa autonoma, abbattendo l’Iva al 15% per il segmento ospitalità e turismo e fornendo supporto alle imprese nel ripagare i debiti garantiti dallo Stato”, si legge sul sito del governo. Nel dettaglio, a partire da novembre, l’esecutivo integrerà gli stipendi di chi lavora meno a causa della pandemia coprendo un terzo delle ore non lavorate per un massimo di 697,92 sterline al mese. Inoltre finanzierà il Self Employment Income Support Scheme (SEISS), fondo di sostegno all’occupazione degli autonomi. Si tratta in sostanza di sovvenzioni che hanno coperto il 20% della media dei profitti persi nei mesi da novembre a gennaio 2021 fino a 1.875 sterline. Il contributo è stato ampliato (40% dei profitti) nei mesi da febbraio ad aprile 2021 per un importo massimo di 3.750 sterline (oltre 4.100 euro). “Questo intervento si aggiunge ad oltre 13 miliardi di sterline in sovvenzioni pubbliche che hanno già coperto 2,6 milioni di professionisti e lavoratori autonomi attraverso le prime due tranche del Seiss, uno dei più generosi al mondo”, rivendica una nota del governo dello scorso 24 settembre. Che prospetta anche la garanzia pubblica a favore delle imprese per allungare i prestiti a medio termine in atto da sei a dieci anni.

Germania – Già durante l’estate, in Germania, piccole imprese fino a 10 dipendenti, lavoratori autonomi e liberi professionisti hanno potuto beneficiare di prestiti a fondo perduto dai 9mila ai 15mila euro, a seconda del numero di dipendenti. Per le medie imprese, l’esecutivo ha messo sul piatto la possibilità di richiedere finanziamenti garantiti dal governo federale fino ad un massimo di 800mila euro per le società con oltre 50 dipendenti. Sempre che non si trattasse di aziende già in difficoltà prima dell’ondata pandemica. Infine per le grandi società, Berlino ha creato un Fondo di stabilizzazione economica (Wirtschaftsstabilisierungsfonds) con l’obiettivo di aiutarle a rifinanziarsi sul mercato dei capitali. Il Fondo può concedere garanzie per gli strumenti di debito emessi e per le passività documentate dalle imprese dal 28 marzo 2020 al 31 dicembre 2021. Per questo progetto la Germania ha messo sul piatto 600 miliardi di cui 400 miliardi per le garanzie governative generate dal Covid 19, 100 miliardi per la partecipazione diretta dello Stato ed altrettanti per il rifinanziamento attraverso la cassa KfW, omologo della nostra Cdp. Allo stesso tempo, il governo federale ha anche creato un pacchetto per lo sviluppo delle start-up innovative mettendo sul piatto due miliardi.

Belgio – Il Belgio è tra i Paesi più colpiti da questa seconda ondata ma per ora ha evitato il lockdown totale per il timore dell’impatto economico, pur avendo già chiuso bar e ristoranti e imposto il coprifuoco a mezzanotte. Il primo ministro ha annunciato che saranno previste nuove misure di ristoro dopo quelle adottate nei mesi scorsi, quando il governo si è mosso con un pacchetto di misure da 66 miliardi. Sono stati stanziati 4,5 miliardi per lo slittamento delle imposte delle imprese, circa 4,4 miliardi per i prestiti di società non finanziarie, piccole e medie imprese, autonomi e organizzazioni non-profit. Inoltre il governo ha previsto 50 miliardi di garanzie del governo federale per le imprese in difficoltà. Interventi ad hoc sono stati varati per le diverse regioni. In Vallonia un fondo da 520 milioni per le piccole e medie imprese, oltre a 157 milioni di garanzie pubbliche per le aziende. Nella regione di Bruxelles, l’esecutivo ha stanziato 15 milioni per sospendere le tasse del primo semestre 2020 su taxi ed hotel e ha previsto 20 milioni di garanzie pubbliche per le imprese. Per l’area fiamminga, infine, sono arrivati 1,6 miliardi di garanzie pubbliche. Nella speranza che l’onda lunga del Covid-19 non danneggi oltremodo il sistema produttivo.

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