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Prime dosi in Lombardia a operatori sanitari e ospiti Rsa

In Lombardia, la regione più colpita da questa emergenza coronavirus, saranno oltre 200.000 i soggetti coinvolti nella prima fase di somministrazione del vaccino Covid 19, tra operatori sanitari, sociosanitari e amministrativi degli ospedali pubblici, delle Rsa e ospiti di queste ultime. A renderlo è la Direzione generale dell’Assessorato regionale al Welfare, spiegando che “la Regione lo ha già comunicato in seguito alla richiesta pervenuta dal commissario Arcuri nell’ambito della predisposizione del piano di fattibilità della campagna”.

La direzione Welfare della Regione Lombardia, spiega che si sta inoltre concludendo il conteggio anche degli operatori delle strutture ospedaliere private che saranno ugualmente coinvolti sempre nella prima fase. Insieme ai soggetti da vaccinare inizialmente – nello specifico 168.525 tra operatori sanitari, sociosanitari e amministrativi di Asst e Rsa e oltre 57 mila ospiti delle residenze – è stata fornita nella comunicazione, indirizzata al Commissario, anche la capacità di stoccaggio dei vaccini. All’occorrenza 11 Asst lombarde sarebbero pronte a stoccare le scorte nei congelatori -70 gradi. È stata indetta inoltre la procedura di gara per l’acquisto e il noleggio di ulteriori 90 refrigeratori.

Domenico Arcuri ha spiegato che le prime dosi del vaccino della Pfizer saranno disponibili a fine gennaio: “Avremo i primi 3,4 milioni di dosi di vaccino della Pfizer che andranno somministrate due volte ad ogni persona, e quindi saranno rivolte a 1,7 milioni di pazienti entro l’ultima parte del mese di gennaio – ha spiegato durante un intervento in tv la scorsa settimana – sarà la più grande operazione di vaccinazione di massa della storia e prevede un processo logistico e organizzativo molto complesso. Abbiamo iniziato a lavorarci dallo scorso mercoledì, ma saremo pronti”. “Le modalità di somministrazione dovranno garantire lo stesso livello di efficienza ed efficacia della distribuzione – ha aggiunto – e dunque dovrà essere una somministrazione molto massiccia e abbastanza concentrata in dei luoghi di cui stiamo discutendo con le Regioni”.

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