Ministero Interno 20200309
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Il Consiglio dei ministri ha approvato nella tarda serata di ieri il nuovo Decreto gennaio sull’emergenza Coronavirus in attesa che oggi, dopo l’incontro con le Regioni, venga firmato il nuovo Dpcm con le altre norme. 

Come già era apparso chiaro, si è scelta la doppia strada del decreto legge e del Dpcm.

Con il decreto di ieri sera il governo ha innanzitutto prorogato lo stato di emergenza (che scadeva il 31 gennaio) al prossimo 30 aprile nonostante il Comitato tecnico scientifico spingesse per un allungamento fino al 31 luglio. Inoltre è stata istituita formalmente la cosiddetta zona bianca (qui i criteri per entrarci) ed è stato confermato il divieto di spostamento tra le regioni anche se gialle. Ma vediamo nel dettaglio i provvdimenti adottati che resteranno in vigore (fatta eccezione per gli spostamenti tra regioni) fino al 5 marzo.

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Gli spostamenti

Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (che dovranno essere motivati con autocertificazione).

E’ sempre consentito comunque il rientro alla residenza, al domicilio o abitazione.

Andare da amici o parenti

Il governo ha deciso di applicare anche alle zone gialle o arancioni il limite per le visite a parenti o amici già in vigore durante le feste di Natale. Quindi dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le ore 22, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sè i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa. E’ ovvio che non ci saranno controlli nelle abitazioni.

I piccoli Comuni

Per quanto riguarda la mobilità nei piccoli Comuni viene confermata la deroga: qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

La zona bianca

E’ istituita una cosiddetta area “bianca“, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. L’eventuale successivo superamento dei parametri per il collocamento nello scenario di tipo 1 ha effetto, ai fini dell’applicazione di misure più restrittive, se il superamento perdura per almeno 14 giorni consecutivi.

Quindi spostamenti liberi, bar e ristoranti aperti, così come cinema, teatri, palestre e piscine. C’è da dire che al momento nessuna regione italiana è in grado di soddisfare questi requisiti.

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