San Babila 3 2 1
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Con gli ultimi dati del bollettino sul coronavirus che indicano ancora dati bassi di contagio (76 i nuovi casi) in Basilicata, la regione lucana potrebbe essere la prima “bianca” d’Italia nel giro di un mese.

Per il momento, però, dovrebbe restare ancora gialla. Ma altre regioni, quando si sapranno i dati del monitoraggio dell’Iss, venerdì 29 gennaio, si apprestano a cambiare colore: tra queste Veneto, Emilia Romagna e Calabria, che potrebbero diventare gialle.

In ballo non c’è solo la flessione della curva del contagio e in base alle norme attuali, non si può migrare dalla zona rossa alla arancione o dalla arancione alla gialla prima di due settimane.degli ospedalizzati, ma anche un eventuale cambiamento di alcuni parametri che stabiliscono il grado di rischio di un’area geografica.

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Ecco perché, qualora i dati fossero soddisfacenti, potrebbero arrivare le nuove ordinanze del ministero della Salute, eventualmente in vigore già dalle 24 ore successive, quindi da domenica 31 gennaio 2021.  Quello che accadrà dal weekend in avanti non lo sa nessuno. Ottimismo in Veneto e Piemonte, spera nel giallo anche la Lombardia, anche se è tutt’altro che scontato.

La Sicilia spera di uscire dalla zona rossa, ma non ci sono certezze in merito.

Sicilia e provincia di Bolzano, le uniche due regioni in rosso, puntano al passaggio in zona arancione, forti dei segnali incoraggianti che arrivano dalla curva dei contagi e dei ricoveri, con Rt in calo in entrambi i casi (soprattutto a Bolzano – sotto 1), anche se il livello di rischio resta alto.

Le regioni in zona arancione

Sono  14 le regioni in zona arancioneLombardia, Emilia Romagna, Marche, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Liguria, Abruzzo, Umbria, Calabria, Lazio, Puglia e Sardegna.

Nell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (periodo 11-17 gennaio), quasi tutte hanno un quadro in miglioramento, che se confermato anche questa settimana le porterebbe nella zona gialla.

Unica regione a rischio è l’Umbria, che potrebbe fare un passo indietro nella zona rossa.

Anche se Lombardia, Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, e Abruzzo, che sono in arancione dal 15 gennaio, la scorsa settimana avevano dati da giallo, anche se la flessione dovesse essere confermata potrebbero restare in arancione perché non sono ancora passati i 14 giorni, stabiliti dall’ordinanza, di permanenza a un livello di rischio inferiore.


LE IPOTESI PER LE ALTRE REGIONI:

La Sicilia verso la fascia arancioneQuanto alle due in rosso, Bolzano e la Sicilia, solo quest’ultima potrebbe passare alla zona con meno restrizioni: l’Rt, ha spiegato l’assessore alla Salute Ruggero Razza, è in calo e i parametri dei posti letto in terapia intensiva e area medica sono sotto la soglia critica.

Liguria e Veneto potrebbero diventare gialle Delle 14 arancioni, la Liguria potrebbe diventare gialla (Rt a 0,94 e rischio basso), così come il Veneto, che ha oggi un Rt, ha detto Luca Zaia, a 0,62.

PIEMONTE – In Piemonte è calato il numero di ricoverati negli ospedali e la zona gialla può ragionevolmente essere realtà a partire da domenica.

VALLE D’AOSTA – La Valle d’Aosta è pronta a tornare ‘zona gialla’: nella settimana dal 18 al 24 gennaio secondo dati sono stati rilevati 80 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. L’indice Rt, inoltre, è sceso a 0.80.

SARDEGNA – La Sardegna punta al giallo, quindi senza attendere le due settimane “di rito”.

UMBRIA – L’Umbria dovrebbe restare in zona arancione, anche se corre il rischio di passare in zona rossa dato che il valore dell’Rt sfiora 1 e registra un rischio complessivo alto per la terza settimana consecutiva.

PUGLIA – La Puglia, in zona arancione, potrebbe essere una delle regioni a non cambiare colore perché non ha registrato grandi flessioni dell’indice Rt.

TOSCANA – Anche la prossima settimana la Toscana dovrebbe rimanere in zona gialla.

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