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Il consulente della Lombardia in un’intervista all’Eco di Bergamo propone di cominciare le somministrazioni prima per i lavoratori, mentre la strategia nazionale prevede che la priorità vada alle persone estremamente vulnerabili e poi agli ultra70enni. I dati spiegano il perché: solo l’1,1% dei morti ha meno di 50 anni e solo il 3,1% non aveva altre patologie. Le critiche dagli scienziati e del Pd, Majorino: “Allibito dal caos”

Non basta chiudere, subito prima dose vaccino a tutti. E dopo gli over 80 dobbiamo vaccinare chi lavora”. Commenta così Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale lombarda, il passaggio in zona arancione della Lombardia.

Per il coordinatore della campagna vaccinale lombarda, infatti, non basta chiudere ma “in certi frangenti devi inventarti armi per fronteggiare nemico”. E l’unica arma a disposizione ora contro il virus è il vaccino: la Regione intende somministrare la prima dose al maggior numero di persone possibili anziché preferire il completamento del ciclo. Esattamente quanto spinge anche il governo: il neo presidente del Consiglio Mario Draghi infatti punta ad accelerare la somministrazione della prima dose a un numero maggiore di cittadini senza conservare quindi, come si sta facendo fino ad ora, il 30 per cento della quota di vaccini per la dose successiva. Così facendo sarebbero vaccinati subito due milioni di persone in più. Secondo il ministro alla Salute Roberto Speranza deve essere comunque la comunità scientifica a guidare le decisioni. Mentre si cerca un linea comune anche con gli altri Paesi europei.

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“Sono un medico che si occupa di emergenza e in certi frangenti devi inventarti le armi per fronteggiare il nemico. Non si può continuare a chiudere e limitare. Seppur sia giusto farlo, ma non basta”, ha poi aggiunto Bertolaso durante un’intervista al Corriere della Sera. Secondo il coordinatore regionale l’obiettivo con la prima dose è quello di ridurre l’ospedalizzazione: “Uno studio spiega che con la prima dose c’è copertura immunitaria. Parlo da uomo delle emergenze che deve ridurre il danno”. Bertolaso poi precisa che in Lombardia, fine le vaccinazioni agli over 80, si procederà “a somministrare le dosi a chi lavora, ovvero chi sta in fabbrica e nei bar e ristoranti”.

Il bollettino di domenica 28 febbraio:

Sono 17.455 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia il 28 febbraio, a fronte di 257.024 tamponi, con un tasso di positività che sale al 6,8%. I decessi sono 192

Lombardia +3.529 contagi e 37 morti

 

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