bertolaso moratti
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Poste Italiane e Regione Lombardia collaboreranno per velocizzare la campagna di vaccinazione contro il Covid-19

“In coerenza col piano di vaccinazione nazionale, abbiamo scelto di aderire alla proposta fatta da Poste in considerazione della gratuità dei servizi della piattaforma e l’utilizzo già fatto in altre Regioni”. Lo ha annunciato l’assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, durante una conferenza stampa a Palazzo Pirelli.

La piattaforma di Poste, ha ricordato, prevede quattro possibilità di adesione e prenotazione: il portale, il call center, gli sportelli ATM e i postini. “È ampia – ha commentato Moratti – e garantisce una diffusione capillare che ci aiuta in zone di montagna dove c’è meno possibilità di aderire in maniera facile. Altra cosa importante, ai cittadini si danno quattro date disponibili per la prenotazione”.

La Lombardia è la sesta regione ad adottare la piattaforma di Poste Italiane. Come spiegato dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in un’intervista al Messaggero, se tutte le regioni aderissero gli italiani potrebbero conoscere entro due settimane la data del loro vaccino.

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Obiettivo 170mila vaccini al giorno

Prende il via con Poste la campagna vaccinale di massa della regione più colpita dalla pandemia. L’obiettivo reso noto dal governatore Attilio Fontana, durante la conferenza stampa, è arrivare a effettuare 170.000 vaccinazioni al giorno, raggiungendo almeno 6,6 milioni di persone, sui 10,2 milioni di cittadini residenti. I centri massivi garantiranno 140mila vaccinazioni al giorno, a questi si aggiungono 30mila vaccinazioni in strutture private – che sono state coinvolte già per la vaccinazione degli insegnanti che partirà l’8 marzo – ospedali, ambulatori, farmacie, aziende e altro. Oltre ai 6,6 milioni di obiettivo, la campagna di vaccinazione in Lombardia riguarda 300mila persone nella fase 1 (personale sanitario), 100mila nella 1 bis (polizia e altre professioni sanitaria) e 700mila nella 1 ter (over 80). Inoltre, ci sono 1 milione di persone con plurimorbilità e 1,5 milioni di under 17.

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