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La Rete Nazionale “Scuola in Presenza”per il giorno 21 marzo si è svolta una manifestazione nazionale in 13 regioni d’Italia per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole.

Ad un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni continuano a non riconoscere l’istruzione in presenza come diritto fondamentale ed essenziale, in violazione della Costituzione. La scuola, ci ricorda l’art. 34 della stessa, è “aperta a tutti” e tutti i giovani hanno diritto a un percorso di studi di qualità.

Gli studenti, e le loro famiglie, stanno ancora una volta pagando un prezzo altissimo, sia in termini di istruzione negata, sia a causa del danno psicologico e sociale imposto dall’uso prolungato della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento.

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Sconcertati dalla mancanza di presa di posizione del Governo su un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese e preoccupati dalla crescente disuguaglianza sociale, la Rete Nazionale Scuola in Presenza” scenderà in piazza in maniera coordinata per chiedere il ripristino immediato della didattica in presenza per ogni ordine e grado d’istruzione.

Non tollereremo, in ogni caso, che si rimandi l’apertura oltre l’8 aprile ne’ che la  Didattica a distanza venga adottata come “soluzione” di lungo termine al problema della pandemia mentre altri paesi europei lottano per difendere l’istruzione in presenza.

ANCHE IN PIAZZA DUOMO

Una distesa di cartelle colorate, posate a terra davanti al Duomo di Milano, e il suono di decine di campanelle per chiedere di tornare a scuola in presenza, il prima possibile. Il mondo della scuola, insegnanti, genitori e alunni di ogni età, è sceso in piazza a Milano e in altre 34 città nell’ambito della manifestazione promossa dalla Rete Scuola in presenza per chiedere il ritorno in aula.

In piazza Duomo a Milano ragazzi e bambini, accompagnati dai genitori, hanno portato i loro zaini, su ogni cartella un messaggio per le istituzioni: “per il Governo i ragazzi non esistono”, “non possiamo più aspettare, la campanella deve suonare”, “questo zaino è pieno di rabbia”, “basta Dad”, per citarne solo alcuni. E poi un grande striscione “La salute parte dalla scuola” e tanti palloncini bianchi. Un bambino ha anche disegnato se stesso intento a seguire una lezione in dad e sopra di lui un drago sputa fuoco che rappresenta il premier.

Al suono di decine e decine di campanelle, agitati dalle mani dei manifestanti, la piazza di Milano ha chiesto di tornare in classe “perché la scuola si fa in presenza”. “Siamo stufi dell’inerzia delle istituzioni su questo tema ancora dopo un anno – ha spiegato Mario Pau, del comitato A Scuola – e vogliamo la garanzia immediata che a breve si torni alla didattica in presenza”.

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