teatro alla scala
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Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha proposto al Cts un piano per la riapertura di cinema, teatri e sale da concerto

In relazione alle notizie di stampa riguardo ad una differenziazione tra la presenza del pubblico negli eventi sportivi e in quelli culturali, il Ministero della Cultura precisa che: sia nell’audizione di lunedì sia nelle proposte inviate ieri al Cts, il ministro Dario Franceschini ha chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi». Così una nota, diffusa dal ministero della Cultura, che arriva in seguito al via libera di ieri – 13 aprile – del governo alla presenza del 25% di tifosi all’Olimpico per Euro 2020. Una decisione che ha fatto arrabbiare la Fimi, la Federazione dell’industria musicale italiana, visto lo stop che va avanti da più di un anno, alle attività del mondo dello spettacolo a causa della pandemia da Coronavirus.

“Intendo fare tutto il possibile per garantire una riapertura” del mondo dello spettacolo. Il settore, dice, “sta vivendo una sofferenza enorme”, ha detto rispondendo ad una domanda di Italia Viva.

Ma assicura il Ministro “le proposte che ho fatto al Comitato Tecnico Scientifico per la riapertura dei luoghi dello spettacolo sono ragionevoli, viste con le categorie, e spero che la risposta del Cts sia positiva.

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Credo che nei prossimi mesi si debba puntare in Italia a una serie di eventi all’aperto. Riapriranno in condizioni di sicurezza anche i luoghi al chiuso, ma abbiamo la grande possibilità, per come è fatta l’Italia, allargando un po’ sui numeri le regole di sicurezza, di avere una stagione all’aperto, perché abbiamo un grande bisogno di avere le nostre piazze piene di attività culturali. È anche un modo per far ripartire il Paese”.

“È già in vigore una norma che prevede che in zona gialla riaprano i musei, che sono stati aperti, e di cinema e teatri con delle condizioni del protocollo di sicurezza molto dettagliate preparate e stese con le organizzazioni di categoria. Io ho sentito le categorie, ho incontrato due giorni fa il Cts e in una lettera ho chiesto nelle zone gialle di ampliare la capienza dei locali.”

“Ad oggi nella norma è prevista la possibilità di riaprire con il 20% dei posti di una sala al chiuso, al massimo 200 persone, e al massimo 400 persone all’aperto. Ho chiesto al Cts di poter passare al 50% della capienza, fino 500 persone al chiuso e fino a 1000 all’aperto, con la possibilità alle Regioni, come è stato l’anno scorso, di dare deroghe per luoghi particolari che consentano di avere una capienza maggiore, magari anche con misure di precauzione maggiore”.

“Ho precisato oggi e l’ho scritto nella lettera di ieri al Cts che qualora venisse prevista la riapertura degli stadi per le partite di calcio, se nello stesso luogo si dovesse svolgere un concerto, le regole dovranno essere identiche e non ci potranno essere differenze perché non si va in base all’importanza dell’evento o al suo valore, ma si va in base a delle regole che devono essere uguali per tutti”

La proposta di Franceschini per la riapertura di cinema e teatri

Il ministro della Cultura punta a raddoppiare queste soglie, portando l’occupazione dei posti al 50% del totale, con un massimo di 500 spettatori al chiuso e di 1.000 all’aperto. Un’altra idea è quella di consentire alle Regioni di organizzare, in casi particolari, degli eventi speciali, sulla scia dei concerti tenuti a Barcellona di recente. Eventi con più spettatori rispetto a questi limiti previsti, ma con protocolli specifici e regole molto stringenti, a partire dal tampone all’ingresso. Nei prossimi giorni il Cts studierà le proposte di Franceschini, che chiede un parere tecnico pur ribadendo che la decisione è politica e che il mondo dello spettacolo vive una situazione ormai “insostenibile”. D’altronde il ministro della Cultura sottolinea come quello delle attività culturali sia un settore da ritenere di primaria importanza, al pari della scuola.

Situazione Vaccini : ad ora somministrate in Italia 13.715.713 dosi

Sono 13.715.713 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia, l’88,1% del totale di quelle consegnate, pari a 15.575.830 (nel dettaglio 10.259.730 Pfizer/BioNTech, 1.320.400 Moderna e 3.995.700 AstraZeneca). Le somministrazioni hanno riguardato 8.029.338 donne e 5.686.375 uomini. Le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi sono 4.091.366. È quanto si legge nel report online del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria aggiornato alle 16:42 di oggi.

 

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