CENACOLO VINCIANO
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Il Cenacolo Vinciano e Crespi d’Adda, sono le novità inserite nella prestigiosa guida di National Geographic 

Il Cenacolo di Leonardo da Vinci e il villaggio operaio di Crespi D’adda, sono le due meraviglie Unesco milanesi citate nella rivista National Geographic, tradotta in oltre 30 lingue che conta circa 50 milioni di lettori al mese.

Sul mensile uscito ad aprile, si legge: “Una volta arrivati a Milano puntate dritto all’ex convento domenicano di Santa Maria delle Grazie per vedere L’ultima cena, la creazione di Leonardo famosa a livello internazionale”. Da lì, poi, occorrerebbe spostarsi in provincia, a Crespi d’Adda: “Questo paesino – aggiunge National Geographic – venne fondato alla fine del XIX secolo da un imprenditore locale per ospitare i lavoratori della sua industria tessile e rimase di proprietà di un’unica azienda fino agli anni ’70. Il villaggio è ancora abitato e conserva il suo fascino di altri tempi”.

Senza alcun dubbio, la Lombardia – ha scritto in una nota l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli – è storia e cultura.

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E il “National Geographic” l’ha riconosciuto ed esaltato con il suo bellissimo articolo, che consideriamo un premio per il nostro lavoro e al nostro impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale lombardo.

Il Cenacolo Vinciano e Crespi d’Adda, sono stati inseriti nella prestigiosa guida di National Geographic interamente dedicata alle meraviglie Unesco. In totale, la Lombardia vanta ora undici citazioni sul mensile: tra gli altri luoghi, anche il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane della Val Camonica e il Museo del Violino di Cremona.

L’assessore Galli ha evidenziato come “senza alcun dubbio, la Lombardia è storia e cultura. E il ‘National Geographic’ l’ha riconosciuto ed esaltato con il suo bellissimo articolo, che consideriamo un premio per il nostro lavoro e al nostro impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale lombardo. Un patrimonio – conclude Galli – che, oltre le undici realtà raccontate dal ‘National Geographic’, complessivamente ammonta a ben 18 riconoscimenti Unesco, tra patrimonio materiale e immateriale, uomo e biosfera e città creative”.

 

 

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