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“Se i contagi aumenteranno, cosa che non mi auguro ma temo, andranno ben al di là della festa dello scudetto dell’Inter, e non lo dico perché sono interista”.

A dirlo a Fanpage.it il professor Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, che ha commentato gli assembramenti di ieri per lo scudetto dei nerazzurri. “Incideranno le riaperture e le scuole, cose che muovono ogni giorno milioni di persone, non i 30mila che sono andati in piazza per il discorso scudetto, sbagliando per carità”. Per valutare gli eventuali effetti delle riaperture bisognerà attendere secondo Galli 28 giorni.

Ecco l’intervista rilasciata a Fanpage.it da parte dell’ ormai famoso primario Massimo Galli :

Professor Galli, lei dice che, più che per i contagi, il rischio più concreto delle scene di ieri sia il messaggio di un “liberi tutti” che è passato.

In realtà tutto quello che è stato recentemente detto per quanto riguarda le riaperture è stato interpretato con un liberi tutti. La stessa cosa, se non peggio abbiamo visto anche in altre situazioni che non riguardano il calcio. Molte più persone hanno usato questi giorni di fine settimana per motivi ludici di varia natura, questo mi pare sia poco ma sicuro.

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Ma c’è il rischio che i contagi aumentino a partire dalla festa scudetto, o aumenteranno nel caso per altri motivi? 

Se dovranno aumentare, cosa che non mi auguro ma temo, andranno ben al di là della festa dello scudetto dell’Inter, e non lo dico perché sono interista.

Incideranno quindi le riaperture e le scuole?

Sì, cose che muovono ogni giorno milioni di persone, non muovono i 30mila che sono andati in piazza per il discorso scudetto, sbagliando per carità.

Professore la Lombardia è entrata nella seconda settimana di zona gialla. Gli eventuali effetti delle riaperture quando si vedranno?

Secondo logica ci vorranno 3-4 settimane, 28 giorni. Potrà anche capitare che in capo a 28 giorni non succeda nulla, e di questo potrò solo compiacermi. Lo spero, ma non lo credo.

Il periodo “finestra” dunque è di 28 giorni a partire dallo scorso lunedì (26 aprile)?

Sì, 4 settimane da allora.

Professore, in questi giorni si parla molto della variante indiana. Innanzitutto, che lei sappia, in Lombardia ci sono stati riscontri?

Che io sappia no, ma magari lo saprete voi giornalisti prima di me. Perché certe risultanze capitano più rapidamente ai giornali che non a quelli che stanno barricati in ospedale come il sottoscritto.

Quanto si conosce di questa variante e quanto c’è da preoccuparsi? 

Della variante indiana si conosce ancora abbastanza poco. Però il dato di fatto è che il primo di marzo sono stati identificati in India 12mila casi e ieri 400mila. Non sembra una presenza indifferente ed inerte, mettiamola così. E di questo dovremmo tenerne conto.

«La Lombardia ogni giorno – ha concluso Fontana – fa oltre il 23% del totale nazionale delle somministrazioni. Abbiamo bisogno di più vaccini e auspico che l’Europa aumenti le forniture così da immunizzare il prima possibile la popolazione».

SITUAZIONE VACCINI

Oltre 670mila dosi somministrate in 7 giorni, con una media di 96.163 inoculazioni al giorno. La Lombardia ha preso a vaccinare con costanza e rapidità, trascinando la media del Paese verso l’alto. E il governatore Attilio Fontana sostiene che nella regione più colpita dal Covid si potrebbe “tranquillamente” arrivare a 160mila dosi nelle 24 ore perché i centri vaccinali “non lavorano a pieno regime”. Insomma, se ci fossero maggiori forniture, secondo il presidente della Regione, la Lombardia ha la possibilità di vaccinare con ancora maggiore rapidità.

I numeri della settimana tra il 26 aprile e il 2 maggio sono stati importanti, dopo le difficoltà dei primi due mesi e la pioggia di critiche piovute sull’organizzazione del Pirellone. Nei sette giorni sono stati somministrate 673.144 dosi. Questa progressione settimanale: 87.585 vaccinazioni lunedì, 85.300 martedì, 94.642 mercoledì, 113.750 giovedì, 114.782 venerdì, mentre nel week end sono state inoculate 94.368 dosi sabato e 82.717 domenica. Numeri che, nella giornata di ieri, hanno portato l’assessora al Welfare, Letizia Moratti, a twittare: “Un milione di lombardi immunizzati con entrambe le dosi di vaccino (per il 60% over 80), 2,5 milioni con almeno una dose, con una media superiore alle 100mila vaccinazioni già adesso. La Regione Lombardia è la prima regione che raggiungerà l’immunità di gregge grazie alla campagna vaccinale”.

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