museo scienza
museo scienza
Advertisement

Da giovedì 29 luglio a domenica 3 ottobre il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano ospita Dolomiti Trasfigurate, la mostra monografica che la fotografa centenaria Marcella Pedone dedica al mondo reale e immaginario delle Dolomiti.

Dolomiti Trasfigurate

Un omaggio alla natura e ai miti di una terra in cui il reale e il simbolico si intrecciano nella sperimentazione fotografica della composizione e dei cromatismi. Un equilibrio estetico e narrativo che trova il suo fondamento nella bellezza dirompente del paesaggio e nella genuinità della vita di montagna, in cui riecheggiano le antiche leggende ladine di cui Pedone si fa interprete attraverso una selezione di 32 opere fotografiche, dall’archivio di immagini donato al Museo. Accanto alla fotografia di documentazione, Marcella Pedone intraprende anche un percorso più artistico e personale lontano dai tempi e dalle logiche del mercato editoriale, alla ricerca di una propria interpretazione della Natura e della Bellezza.

Una piccola parte di questo suo lungo e proficuo lavoro, è dedicato al mondo reale e leggendario delle Dolomiti, che conosce profondamente e che aveva già valorizzato agli esordi della sua carriera in Germania, quando organizzava “proiezioni musicali di fotografia” per le Università popolari serali, proponendo canti di montagna accompagnati da immagini di paesaggi e tradizioni folkloriche montane.

Advertisement
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner

Per comporre le sue opere, Pedone utilizza una tecnica particolare: attraverso un’attenta progettazione preliminare, sovrappone due o più pellicole a colori, sommando fra di loro ritratti e paesaggi, particolari e panoramiche, talvolta ritoccando cromaticamente i dettagli fino a raggiungere il risultato desiderato.

Compone così un racconto che conduce il visitatore dal mondo reale fino ad una dimensione fiabesca e onirica, in cui convivono pastori e Salvane, coraggiosi Arimanni, abitanti delle selve, Maghi e Ondine che si muovono fra le malghe, i mulini e i castelli dei Monti Pallidi.

Con questa esposizione il Museo vuole rendere omaggio al dialogo tra la montagna e la città di Milano, iniziando un percorso di avvicinamento ai Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali Milano – Cortina 2026.

Advertisement