pista ciclabile luce blu polonia
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Collegherà via Cà Bella, nella zona di Borgo Ticino, al comune di Travacò Siccomario. Presto al via i lavori.

Sarà dipinta con asfalto fluo e vernice al fosforo, e per illuminare il percorso non impiegherà neanche un Watt di energia elettrica. Una nuova pista ciclabile, un percorso di 5 Km che collegherà il comune di Travacò Siccomario a Borgo Ticino, a Pavia, sarà realizzata in breve tempo e costituirà una novità assoluta sul territorio italiano per diverse ragioni.

La lingua di asfalto sarà infatti eco-compatibile con le esigenze del delicato territorio del fiume Po e del Ticino, e rispetterà i regolamenti dell’Aipo, Agenzia Interregionale per il fiume Po, che ha severamente vietato percorsi illuminati, anche per pedoni e ciclisti, nelle vicinanze dei fiumi. Le fonti luminosi artificiali disturbano la fauna locale, e quindi le piste ciclabili sarebbero utilizzabili soltanto di giorno.

Il risultato è stato un progetto che prevede l’utilizzo di una particolare tipologia di asfalto ricoperto da una resina che assorbe la luce del sole, rilasciandola poi di notte: i 5 km di percorso ciclabile, una volta realizzati, splenderanno al buio consentendo ai ciclisti di percorrerla anche in assenza di lampioni e altre forme di illuminazione artificiale, rispettando così le indicazioni dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), che ha vietato l’illuminazione tradizionale per garantire il rispetto dell’ambiente.

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“Noi ci sentiamo più borghigiani che pavesi – sorride Stefano Schinelli, presidente dell’associazione Mei sto in burgh -. Abbiamo approfittato di un’occasione, perché l’amministrazione ha indetto un bando aperto ai cittadini per apportare migliorie al territorio. Noi abbiamo organizzato la raccolta firme, abbiamo presentato il progetto e siamo stati selezionati da una giuria. Il nostro scopo è da sempre quello di tutelare la natura e la fauna della nostra zona, e il Comune ha sposato la nostra visione”.

Per la prima progettazione della ciclabile sostenibile, il Comune ha finanziato circa 40mila euro, e dei 260mila euro totali necessari per la realizzazione, la metà verrà fornita da Regione Lombardia. In futuro il tracciato dovrebbe inoltre collegarsi alle ciclabili già esistenti nella zona del Siccomario e alla VenTo (Venezia-Torino), la ciclovia più lunga d’Italia, accompagnando gli amanti del turismo “slow” e a due ruote lungo un percorso particolarmente suggestivo dal punto di vista naturalistico.

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